Patrizio Marozzi Musica per Merce Cunningham, 31’11’’ mp3(…)
Gilbert e George con REPEAT – CD, 11’15’’ mp3(…)
George – “Che incubo!”
Gilbert – “Sì.”
George – Quando diciamo “che incubo” nei nostri quadri viventi, crediamo
Che faccia parte della nostra preparazione per una nuova opera. In quel
Momento ci apriamo mentalmente, fisicamente sessualmente,
psicologicamente e puntiamo verso la giusta direzione per fare esattamente
quelle opere. E crediamo che un incubo ne faccia parte.
Gilbert – Per molti versi la nostra vita è un incubo.
Quello che facciamo è basato sull’infelicità. So che a molta gente non piace,
ma è la verità.
Credo proprio che il film di David Linch, Mulholland Drive mi piace.
Credo sarà stato per Questo valore intrinseco del film che con il materiale
Visivo che forma il film stesso ne ho costruito una mia versione, cambiando
Il rapporto fotografico, tagliando e rimodellando la sceneggiatura e i riferimenti
Tra i colori e gli oggetti e una diversa chiave interpretativa della luce,
e un po’ anche l’audio. Il film
Si è accorciato dall’edizione originale e la mia dura 1’15’’ minuti. Sinceramente
Non amo di meno la mia versione, che gioca meno sui processi allegorici per
Quelli astratti, dove i tempi tra il linguaggio cinematografico e quello della
Video Arte, trovano un giusto rapporto e senso.
Voglio dire innanzi tutto ch’è un omaggio a David Lynch.
Che apprezzo la sua poetica. La sua visione cinematografica. Io dopo avere riflettuto un po’ e preso degli appunti per fare una scaletta per il montaggio ho realizzato il film in una mattinata. Dico ciò perché credo che debba essere oltremodo chiaro che la realizzazione della mia visione del film esiste perché c’è stato un immenso lavoro, da me compreso e trovato già realizzato, nella costruzione del film di David Lynch. Anche nei doppiatori italiani che qui cito perché non ho potuto menzionarli nella mia filmica non avendoli nella cassetta da me registrata dalla programmazione T.V. in vhs. Programmazione di tv commerciale libera, da cui ò tolto dall’immagine il logo e gli spot commerciali, ma che à richiesta sono disposto a menzionare il canale tv.
Con esso non mi pongo scopi economici ma un mio modo di leggere il film. La versione per internet, spero sia godibile. Il film nella mia “visione” va in crescendo e sembra partire un po’ come un b-movie. I colori che vi ho immesso hanno vari significati, di posizione della identità della “protagonista” e gli alter ego. Che potrebbe essere che sogni tutto quel che accade. Gli argomenti del film credo siano più interessati per un pubblico attento e maturo.
clicca sulla foto se vuoi e leggi altre informazioni.
Richard Long – In the Sahara (documentario) (foto)
C’è un momento in cui l’artista è solo con il suo essere artista e l’arte è libera
Da ogni proclama in quanto oggetto, come in questo raro caso.
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