Patrizio Marozzi – 13 pagine
dal Dizionario
di Ener
il poema di Ener immaginando Lara Bel
(componimento in italiano - traducendo alcuni frammenti della traduzione di Lara Bel in Americano - frammenti scritti per una “poesia analitica concettuale”)
Non ti aspettavo, diciamo
lara bel ener
se quel giorno con quelle nubi che egli sospese nel cielo.
gli occhi profumarono o il tatto che una carezza poteva raggiungere avvisa qualcosa, siamo momenti che non possono essere premessi e la parola è già [dimostrata] e quindi che cosa è la carezza che [lei] [immaginava], senza neanche [accorgersene], quasi che noi, qualcuno che desideriamo come, ( …) l’esistenza di [lei].
[qual] è questa immaginazione che appare come se già tutto tutto conoscessi, che parla di una croce del dubbio, la certezza, che appare [così] in chi vivo o l'immagina.
[lara] bel fra se e se [immaginava]
[lara] bel ha il tempo del corpo è calma.
mentre cammina lungo la strada, ora osserva il cielo per contemplare il tuo colore, in [sottofondo] [avverte] il rumore del traffico, di un’altra strada e, guarda davanti a sé vede qualunque persona
ora mi sento proprio bene i colori oggi sono proprio belli, mentre guardo lo spazio, immagino qualcosa ma non conosco cosa, e quindi osservo, e penso.
due persone parlano lontane, alle le mie spalle.
vedo piccolo lontano un cassonetto dell’immondizia, guardo le mie mani pulite, che afferrano.
ha trovato due panini in una busta.
vedo una donna che mangia un panino.
sa' mi sono detta … o meglio forse l'hanno pensato senza [dirmelo], [mi] sembra che non aspetti nessuno, ma non ha fretta, può darsi che qualcuno [possa] anche diventare qualcuno, anche se qualunque.
forse è un po' ruvido come pensiero, concetto.
_ sì!
qualcuno o nessuno non è norma che egli lei esso deve essere chiunque, nel senso che chiunque non è detto che una persona, o egli lei esso deve per forza apparire [qualcos'altro.
_ già in effetti ha dato l' impressione di pensare a qualcosa che appare, ma forse perché il mio pensiero era qualcosa fra l'immaginazione e la possibilità, e l'apparizione era ([nell]') incertezza di qualcosa che non conobbe, in effetti era in un pensiero in un tentativo, che egli lì per questo motivo egli lì aveva osservato senza conoscere, che medesimo facendo qualcosa e al contempo medesimo [immaginando] di [farla], credo quel medesimo pensante a me egli lì e [mi] osservò nel tuo possibile.
forse era semplice curiosità, o un'azione della vita più importante … ma in profondità era solo che desideravo [starle] più vicino.
_ quante cose accadano in un giorno, e quanto commiato per la verità in un’inesorabile limbo senza esistenza, come spesso si fa pretesa e in profondo è solo una pretesa o una convenienza che giustifica l'apparenza, ed è come se questo [relativismo] della giustificazione, la tua accettazione [giustifichi] uguagliasse la medesima parola e quello che vuoi dire, essere già accetti, una' acclarazione] solo, apparente, che resta egli lì, per legittimare e parlare del reale così del bene supremo che apparente, determina, [establishs] le misure e le regole. proprio nella carenza di lei, è come conosca senza comprendere, come capisca per raccontare che tutto è, spiegabile, e [ancor] di più difendibile … anche questo mezzo panino che l'ha, offra … e quindi [cos]' è questo che tu vedi, dell' [opportunità], alla giustificazione, quasi loro [rendano] certi e vera tutta l' incertezza morale, e il [volere] sociale.
(l'amore è diventa un'azione della giustificazione non della [verità del proprio essere, o di ché che ( …) essere che appare, cosa [mi] giustifica in questa apparizione?
chi [mi] giustifica?
e chi è l'altro se non questa convenienza, in definitiva a questa si [riduce].
ma allora c’è bisogno di un altro nel sistema che si giustifica o egli diventa necessario e conveniente, [appagante] per il chiarimento, che autorizza l'autore per essere a casa di cosi … non qualcosa che racconta ([ché corregga ché quello che appare è solo perché è difendibile e quindi da ché deriva se appare così ingiusto, in profondo. è un po' come quelle misure che impiantano i regimi della [verita]' dove la riproduzione sistemica e in verità [faceless] della realtà data a libertà ( …) arte la tua [ragion] d'essere e la giustificazione a vita sociale così la cultura è perfettamente giustificata dal regime e della tua organizzazione sociale, questa apparenza di libertà come evento [omologante] [establishs] e giustifica la classificazione che resta, come vita e realtà [regimentata], tu assottigliate prioritaria della cultura delle giustificazioni.
se le misure ( …) amore di [dio] ha una misura, quale giustificazione e apparenza, motivo determinerà la [verita]' della possibilità data a tutto l’uomo dell’amore di [dio], e chi deve [amarlo] e chi no, e la cultura [siffatta], la tua organizzazione di [verita]', il sociale che ti appare, con che convenienze e giustificazione, la tua classificazione di bene e di male, ti apparirà più conveniente, al di là di [dio] ( …) essere umano e forse anche ( …) altro.
chiunque non e'' più nessuno, non ha più grandezza, perché non ha più il silenzio di una persona.
[mi] scusi in queste dure frasi, [mi] sono quasi ammassata per pensare da sola … ma sa' quale organizzazione sociale non cerca la giustificazione alla tua convenienza, e in profondità più per potenza che per conoscenza e comprensione, un amore con la bilancia dell'opportunità, cosiddetto effettivo e che condivida gli uomini, tutto con un saldo sul quale legittimare il proprio essere nella ragione ( …) appaia della convenienza.
_ quanti anni ha?
_ ventotto, ma sa' alcuni giorni penso a trenta tre o trenta cinque o trenta sono, [mi] [sento] anche io un’apparizione?
_ vedono cercano uomo.
.
quando faccio un viaggio come in questo momento, o anche sono a guardare, [mi] chiedo se la contemplazione dell’essere reprima ti osservi tutta, al di là di quel che solo interessa e guardi tutti i significati ritrovati tutti insieme senza che la fine ha una necessità, e quindi forse, ma creda proprio senza no forse tu appari libera e armoniosa e ché è, la tua essenza più che la tua derivazione.
e quindi se tutta è nell'equilibrio tutto anche tu esprimi, ma se c’è un posto che nella ragione vuole essere, prendendo profondamente, quasi nel bisogno che la più perfetta natura sia più naturale dell'equilibrio possibile, senza che nessuna volontà del nostro essere ci distoglie, tutto, negli svaligiamenti per controllare, un disturbato distaccato, nel distaccato medesimo che noi sentiamo che osserviamo affiatati.
e quindi le persone di qualunque tempo non conoscono [dirvi] se apparissero. e come un [evidenziatore] tramontano come in cerca di dimostrazioni con il quale determinano un’opinione per [vedersi] nella funzione di o molto spesso contro chi.
Se gli esseri hanno bisogno di sentirsi amati e [belli], poiché quelli di veri, nel cedimento, che [enrichs] il silenzio e la [reciprocità, loro a casa così, per apparsi.
e se [mi] [sento] [distaccata] quando contemplo tutta insieme l’essenza naturale del momento, come se [mi] appartiene distaccata, chiamata, non necessaria, dovuta dal silenzio delle immagini che tu fai così e privasti di profondità, espressione di un sentimento superficiale, di un giudizio per fermare - che apparsa di un’opinione che non ha dialogo o relazione, se non fosse per il fatto che determini un assenso che guarda se medesimo e nulla altro, per mezzo di queste regole che il passato evidenzia.
[mi] [sento] sola o solinga ora mentre cammino, forse né l'una o l'altra cosa, sono calma e io medesimo, non c’è uggia né fretta e anche affranca la conoscenza della libertà, contemplata spesso solo osservata, non tu distogli come preoccupazione di incomunicabilità di immagini che tu fai così, che affacci, un’opinione solo attraversi la tua [visibility], restando nel silenzio quando dazio alla [verita]' o fai rumore quando il dazio ascolta.
se la distaccata collera ché può avere un uomo, forse, ma chissà forse è anche questo che ha e quindi sono sola senza tatto solingo.
[mi] seggo sotto il sole e il fronte di un albero, muove il vento che [mi] adombra sul volto, qualunque donne [mi] osservi mentre [mi] spenda prima, altro stia prendendo per parlare questo con l' altro.
gli uomini sono strani, sembrano disponibili per essere [manipolati] da assenso che [riescono] di procurare.
e restano le donne che vedono per più cercano e rappresentano una condizione sociale più che morale, le tue opinioni come quella degli uomini le classi economiche e i sentimenti dell'uno e dell'altre le ambizioni, e giustificazioni di convenienza, il tu [dirsi] accontenti così. parli della tua soddisfazione come della tua insoddisfazione sempre in prima persona, derivasti, e sempre di se medesimo o se medesimo.
del resto anche io se osservata, se ascoltata [mi] trovo in condizione consona di apparire, ma questa dovrebbe essere la mia percezione, nel ruolo e nell'equanimità delle condizioni fra l'arroccamento asociale e il democratico [elargire] trovi e provi il mio rettificato ruolo, corrispettivo a [verita]' delle tue immagini, e anche la mia immagine ha una giustificazione essere, che essere [rifiutata] o vistata, e io [conoscerei] il movente di questi sentimenti e la ragione del perché egli lei esso ha dovuto [provarli], contemplano la folla e io medesimo attraverso la mia immagine e la collera o la giustificazione per essa.
nessuno è consapevole che ho fame, guardi il mio pelo pulisci, qualunque, uomini petti e le gambe poche le mani, solo tre o quattro persone il mio sguardo, e [trovarmi] tramonti, contro, una [voglia] sfacciata di appropriazione indebita, non una persona che accetta una conversazione vera.
[mi] sollevo dalla panchina dove sono seduta e [mi] iniziò in cerca di qualunque [cassonetto] dei rifiuti, di cercare ora, molti sono impraticabili ed è [difficoltoso] [prendervi] qualcosa, per la loro profondità, ma qualcuno può riservare del privilegio e del [favoritismo], dattilografare questo: delle cassette con due pomodori non proprio di prima scelta, e voglia, vedo che dentro c’è anche del pane, a' [eccolo] qui, comunque è corso di mano.
.
guardo gli occhi e i miei riflessi del volto sul vetro, del treno che scorre.
i treni continuano ad esistere … due donne di fronte a me e ascoltate …parliamo, parliamo della politica e quindi consumiamo ( …) argomentati della politica, della nascita del cedimento, generi costo ( …) ultima vacanza, la persona l'appartamento, il costo della vita proprio [riducendo] il modo di vita.
io se non curassi certe cose nella mia vita [sento] di non [amarmi], ella raccontò l' altro.
per reprimere altro,
questa strana pazzia ( …) ammirazione per mezzo degli oggetti, queste immagini che fanno sentire le persone di [amarsi] perché ammirano, lo scopo unico il movente unico per il tempo nella vita, una raffigurazione e protesta per la quota sociale degli oggetti, diritti degli oggetti dov’è la libertà del contenuto umano.
paga se medesimo per [vedersi] [rappresentarsi] come qualcosa che guarda, la [verita]' per cedimento una raffigurazione per gratificare.
gratifica il prezzo dato per possedere raffigurazione assenso,
e l'impurita]’ evidenzia [ovunque], uccide completamente la [spontaneita]'.
e il sesso da [espletare].
[mi] guardo riflessa sul vetro, amore mio, guardo il paese, gli alberi che lo [popolano], le semenze che crescono, il cielo, e tutto l’imbrunire, amore mio, vedo gli uccelli [beccheggiare] fra la terra, che trascolorano e intensità o direzione smorza, vedo qualcuno dentro una camera [illuminata], dal treno che scorre, amore mio, i tetti delle case e i paesi, amore mio, io cerco gli alberi, quelli più lontani dalla ferrovia, amore mio, penso alle cose, alla riflessione, ai pensieri profondi che [mi] vengono in mente ora, amore mio, amo il silenzio, e come sono semplici alcuni momenti di [dio], amore mio.
il treno sta per arrivato, fra un po' e la voce che riecheggia nella stazione annunzia la partenza e l'arrivo dei treni,
appena fuori l'androne, c’è una folla che ti mostra e che per questo vede la tua opinione, non ti ascolta, le opinioni, è in [cotanti], è un modo anche questo per affermato qualcosa più che conoscere,
senza un’opinione che egli lei esso loro, per un senso che capita, perché la soluzione appaia senza bisogno di spettacolo, per conoscere e pensare, non la raffigurazione del bisogno, ma vivo il senso, e quindi scoprire la [verità anche ([nell]') opinione di qualcuno, con qualcuno, senza che sia [demistificata] nel processo dell'assenso, dove sola presta attenzione a se medesima per mezzo della conseguenza [generabile].
non ho scelta, sono costretta a [spostarmi] in tempo per evitare che qualcuno [mi] [finisca] addosso. tramonta e resta incerto per questo motivo che io, se costoro non posso muovere al di là della coscienza e ( …) intelligenza, o di un’opinione.
sinceramente amo la dimensione effettivamente umana di ogni persona, non la conoscenza dei limiti della conoscenza medesima.
sono oltre tutte queste persone, ho attraversano il [protagonismo] delle dimostrazioni di questa folla e solo qualunque resta egli lì.
vedo il bosco.
inizio a camminare fra gli alberi, nella boscaglia e [sento] il gioco dei miei passi fra l'erba, quasi avverti il movimento di tutto il corpo.
l'avverto] nelle gambe ([sull’addome, e un gioco fra il silenzio, fra il respirato che accompagna la camminata.
cammino fra gli alberi in questo bosco non e'' difficile, sotto il cielo.
cammino silenzioso con i pensieri che sopportano egli lì senza folla nel capo e nei respiri, nella luce che trascolora il colore dei [tronchi] l'intensità e il profumo, con l' aria che carezza le fronde degli alberi nella stagiona calda o fresca le quattro stagione.
il pomeriggio che viene avanti e la luce un po' [attenuata], e io cammino, cammino senza penso o incontro, senza chiedere oltre quel che [sento] in questo momento, senza ascoltare nessuna voce, con il silenzio che non cerca la monografia e, [ché mentre pensano riflesse, semplicemente ai sentimenti che [sento], alle cose che tu vedi.
le canzoni di qualunque uccello sembra avvertano dell'ora e [mi] seggo su di un tronco d'albero, respiro profondamente e [sento] l'odore della massa della terra ~un [po' piu'' umido, quasi cerca la mia mano per essere toccata, [mi] vedo nuda come se in profondità [avessi] [voglia] di [spogliarmi], di sentire i miei piedi nudi nell’erba, e forse qualcuno che [mi] carezza.
ma non è nostalgia, non è - cerco di figurarti qualcosa che non esiste, non come se non appartenesse a questa solitudine, non io cerco perché non c’è, non perché non voglio, ma perché non c’è e io sono in un altro luogo, sono [eccitata] e ([mi]) carezzo qui ([sull’albero, [mi] carezzo il sesso, tutto, sono odorosa e [sento] il mio clitoride, ho voglia che egli medesimo qui [mi] immetta dentro, che lento mi carezzi, con [intensità e ora, che [mi] baci con passione e quindi con delicatezza, senza cedente al mio desiderio, così, adagio, come una carezza, e senza quasi l’aspettassi, [mi] sento l'addome e il sesso lo spasimo con la mia voce, voglio che [mi] stringe fra le braccia mentre mi lascia dentro. io sono da sola qui nel bosco e vedo altrettante donne e molti uomini che [sentono] come delle copie, per assortimento sessuale di ruoli e potenza.
[sente] i vestiti ~un [po]' freddi sulla cute delle mani e ha pensato a queste cose [così, quasi fosse nuda realmente, questo leggero desiderio viva.
cammina continua a camminare, il giorno inizia rapidamente a decurtare, come sempre in questo periodo ( …) dell’anno, inizia a sentire l'acqua del fiume che scorre, ma ancora non la vede, fra un [po’.
entra la sera, con il giorno o l'ora che lei sinora ha [vissuto] dentro il bosco che apre e la sera che avanza, ancora un [po' di verde, il colore un [po' [impiastricciato] da massa, vede di sfuggita il gioco del fiume e vede casa, ora conosce che il fiume è lì.
il buio della sera trasforma il cielo e le [stelle] e appare il firmamento sempre più vivo.
[mi] seggo prima di aprire la porta, il verde degli alberi è imbrunito e la luna ovunque attenua un po' il colore.
se qualcuno fosse qui per ascoltare e pensasse forse potrebbe [udirlo], come è calma e profonda la sera.
[sento] un po' la stanchezza nelle gambe, per la camminata che ho fatto e malgrado la bellezza della natura [mi] sorprende uno sbadiglio.
[mi] solleva e [mi] sussulta sulla porta, ed entro in casa.
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